TANGO 'NUEVO'? - VIDEO


Il 1997 è stato un anno storico. E non solo per il sottoscritto, che in quell’anno cominciava a studiare il Tango, ma anche perchè usciva un film che confermava ormai il rinnovato interesse mondiale verso il Tango: ‘Lezioni di Tango’ di Sally Potter. Tango visto oltre l’aspetto del ballo, anche come fenomeno socioculturale che caratterizza la vita di Buenos Aires, dove è girato il film, e impersonato dall’astro nascente di Pablo Veron, protagonista del film e coinvolto nella storia d’amore con la protagonista nonchè regista Sally.
Ma c’è un aspetto del film che spesso sfugge: nel film Sally non imparara il Tango con Pablo, come avrebbe voluto, ma deve invece ricorrere a due suoi amici che si chiamano (il film usa i nomi veri degli attori) Gustavo Naveira e Fabian Salas. E non è un caso. I due tipi sono infatti i creatori di un modo diverso di vedere e insegnare il Tango, per tradizione strutturato in passi e sequenze.
Lo stesso Gustavo (oggi ritenuto un ‘guru’ del perfezionamento in fatto di Tango) mi raccontava di essere stato totalmente incapace di ricordare le sequenze coreografiche, che tradizionalmente si insegnavano nel Tango Salon tradizionale, perché non capiva come funzionavano, e nessuno glielo sapeva spiegare. Questo lo ha indotto a un periodo di oltre 10 anni di studio e discussione critica insieme all’amico Fabian. Un periodo fatto di osservazioni, pratica, sperimentazioni e confronto con i vecchi ‘milongueros’, gli anziani ballerini di tango da sala, per arrivare infine alla ‘desestructura’ cioè la destrutturazione dei passi in movimenti di base. Pochi movimenti e dinamiche reciproche tra i partner, logiche e facili da ricordare, con cui si potevano ricostruire non solo tutti i vecchi passi e sequenze, ma anche crearne di nuovi con la stessa tecnica di base, e quindi si poteva improvvisare al momento sulla musica invece che ripetere coreografie: d’altra parte il Tango non era nato come improvviso libero?. Nasceva quello che fu poi battezzato come Tango ‘Nuevo’ che altro non è che un distillato logico della quintessenza del Tango stesso, che ne riabilita anche l’improvviso, fatto però su una tecnica di base sofisticata: l’improvviso, come nella musica anche nel ballo, non è improvvisazione!. E oggi c’è un ballerino-muscista-pittore, che non si esibisce mai con coreografie montate: allievo geniale di Gustavo è il simbolo vivente della creatività che il sistema ‘nuevo’ ha permesso: Mariano Frumboli detto ‘Chicho’ Per vederlo in azione basta andare su Youtube o su www.centromusicafrolatina.com (videoclips) , ma dato che ora vive in Italia è facile incontrarlo anche negli innumerevoli festival di Tango nostrani. Paradossalmente con il sistema ‘Nuevo’ il Tango assume una maturità tecnica superiore a quella raggiunta da molti balli di coppia, e contemporaneamente torna alla freschezza originaria facilitando creatività e improvviso. La stessa possibilità di destrutturare passi e sequenze fissati dalla tradizione permette di ballare su musiche non tradizionali: in primo luogo Piazzolla, bestia nera di tutti i ‘tangueros’ tradizionali, e poi le nuove correnti degli autori di Tango contemporanei e perfino brani Soul e Pop. Un bel risultato, no?.